Formazione antincendio: la guida completa e aggiornata

La formazione antincendio è necessaria per garantire un ambiente di lavoro sicuro e conforme. Leggi l’articolo e scopri le novità normative!
23/2/2023

Nel settembre 2021, sono stati ufficialmente pubblicati in Gazzetta Ufficiale i nuovi Decreti che riscrivono le norme sulla gestione della sicurezza antincendio, rendendo obsoleto il precedente Decreto Ministeriale del 10 marzo 1998.

Il Decreto del 2 settembre 2021, entrato in vigore il 4 ottobre 2022, porta con sé importanti cambiamenti e fornisce nuove indicazioni riguardo alla formazione degli addetti antincendio.

Gli incendi sul luogo di lavoro sono una minaccia grave e costante per la sicurezza dei dipendenti e la continuità operativa delle aziende. La formazione antincendio è fondamentale per ridurre il rischio di incendi e per garantire che i dipendenti siano preparati ad affrontare eventuali situazioni di emergenza. In questo articolo, forniamo una guida completa sulla formazione antincendio e sulle novità della normativa.

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Foto di fiamme

Gli obblighi del datore di lavoro 

La nomina degli addetti antincendio è un obbligo del datore di lavoro, ed è solitamente effettuata durante le riunioni periodiche. Il numero di addetti antincendio necessari varia in base alle specifiche dell'azienda e al suo livello di rischio e prende in considerazione fattori quali il numero di dipendenti, la struttura dell'edificio e la disponibilità di vie di fuga. Il datore di lavoro è anche tenuto a fornire un'adeguata formazione agli addetti antincendio. Una volta completato il programma formativo, la nomina diviene effettiva e il nome dell'addetto deve essere incluso nel Documento di Valutazione dei Rischi (DVR).

> Leggi anche: Il Documento di Valutazione dei Rischi: devono farlo anche le startup?

In alternativa, il datore di lavoro può decidere di assumere direttamente i compiti relativi alla prevenzione degli incendi, previa comunicazione al Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza (RLS).

Il lavoratore designato come addetto antincendio assume un ruolo fondamentale nell'attuazione delle misure preventive contro gli incendi e nell'intervento rapido in caso di emergenza. Durante il suo incarico, ha il compito di:

  • Identificare e gestire tempestivamente situazioni di emergenza.
  • Verificare regolarmente le attrezzature antincendio presenti sul luogo di lavoro e segnalare eventuali anomalie.

La nuova normativa in merito alla formazione antincendio 

La nuova normativa sulla formazione antincendio ha introdotto una serie di obblighi per i datori di lavoro al fine di garantire un ambiente di lavoro sicuro e conforme alle leggi vigenti. Tra le novità troviamo:

  • La definizione dei nuovi requisiti per i docenti che possono svolgere la formazione;
  • Una nuova periodicità dei corsi di aggiornamento che diventa quinquennale (non più triennale);
  • La possibilità di erogare la formazione teorica in modalità FAD di tipo sincrono;
  • Obbligo della prova pratica anche per i corsi a rischio basso;
  • Non vige più l’obbligo di sostenere l’esame presso i Vigili del Fuoco per i corsi a rischio alto.

La nuova normativa introduce anche un nuova nomenclatura per i corsi di formazione, eliminando la classica suddivisione per categorie di rischio e distinguendoli in tre livelli:

  • Livello 1 - rischio basso: 4 ore di formazione, di cui 2 teorica e 2 di prova pratica;
  • Livello 2 - rischio medio: 8 ore di formazione, di cui 5 teorica e 3 di prova pratica;
  • Livello 3 - rischio alto: 16 ore di formazione, di cui 12 teorica e 4 di prova pratica.

 Dopo i 5 anni di validità dell’attestato, il personale addetto ha l’obbligo di effettuare uno specifico corso di aggiornamento.

Docenti e contenuti per la formazione antincendio

Durante la formazione antincendio, i dipendenti acquisiscono conoscenze pratiche e teoriche sulle misure di prevenzione degli incendi, sulle procedure di evacuazione e sulle tecniche di primo soccorso. I corsi possono essere condotti in aula, in FAD e attraverso sessioni pratiche, come dettagliato in precedenza. 

Il Dipartimento dei Vigili del Fuoco del Ministero dell'Interno ha anche fornito le linee guida per l'applicazione del Decreto, includendo i contenuti obbligatori dei corsi ai vari livelli:

  1. Livello uno: conoscenza delle diverse tipologie di estintori e prove pratiche sull'utilizzo di estintori.
  2. Livello due: quello che è richiesto dal livello 1, con l’aggiunta di: conoscenza delle reti idranti e dei loro componenti e prove pratiche sull'utilizzo dei componenti delle reti idranti
  3. Livello tre: quello che è richiesto al livello 2, con l’aggiunta di: conoscenza delle attrezzature di protezione individuale. 

Una delle novità della nuova normativa è che i Corsi per la formazione antincendio dei docenti non saranno più esclusivamente gestiti dal Corpo dei Vigili del Fuoco, ma potranno essere condotti anche da enti pubblici e privati, a condizione che i docenti soddisfino specifici requisiti.

I docenti si possono accreditare:

  1. Sia per la parte teorica, sia pratica. In questo caso, il corso ha una durata minima di 60 ore, di cui 16 dedicate alla parte pratica. 
  2. Solo per la parte teorica, per cui viene richiesto un corso di 48 ore 
  3. Solo per la parte pratica, per cui i docenti devono frequentare un corso di 28 ore. 

In ogni caso, il docente deve superare un esame per essere abilitato e devono aggiornarsi ogni cinque anni sulla prevenzione e protezione dagli incendi nei luoghi di lavoro, a partire dal rilascio dell'attestato.

Per avere chiarimenti sugli obblighi in materia di formazione antincendio e consulenze personalizzate sulle vostre esigenze formative scriveteci all'indirizzo info@formile.it 

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