I Fondi Interprofessionali minacciano l’efficacia della formazione aziendale?

La corsa ai finanziamenti dei Fondi Interprofessionali porta alcune problematiche che minacciano la qualità e la rilevanza dei corsi di formazione aziendali.
25/1/2024

Nel panorama attuale dei Fondi Interprofessionali, le società di formazione si sono allontanate dall'essere centri di eccellenza, per trasformarsi in realtà più generaliste, senza netta distinzione tra competenze specifiche. Questo spostamento è guidato dalla frenetica ricerca di finanziamenti: le aziende che si sono lanciate nella partecipazione a più bandi di formazione possibili per diminuire i costi della formazione del personale. Questa corsa all'accesso ai finanziamenti ha portato con sé una serie di problematiche che minacciano la qualità e la rilevanza dei corsi offerti.

> Leggi anche: Fondi Interprofessionali: che cosa sono e come si utilizzano

Corsa ai finanziamenti

Al contrario, il mondo aziendale di oggi richiede una serie di competenze molto elevate e specifiche che non si sposano bene con questa situazione. Diventa fondamentale esaminare come la corsa al finanziamento potrebbe diminuire la qualità e la specificità della formazione aziendale. 

  • Dall'eccellenza alla mediocrità. Le società di formazione erano un tempo specializzate in settori specifici di competenza e garantivano un elevato livello di know how e riconoscimento: pensiamo ad esempio agli enti di formazione che offrivano percorsi legati solo all’IT, o solo al Project Management. La ricerca del finanziamento delle aziende clienti di questi enti ha spesso causato la perdita di focus, con conseguente impatto sulla qualità dei corsi offerti: oggi quasi tutti gli enti propongono, ad esempio, corsi di Excel, per il semplice motivo che rientrano meglio nelle tematiche degli avvisi dei Fondi Interprofessionali. L'obiettivo di questa pratica sembra essere l’adattamento ad una vasta gamma di tematiche, spesso a discapito della coerenza e della qualità. 
  • L'abbandono delle competenze distintive. Con l'occhio fisso sui finanziamenti dei Fondi Interprofessionali, le società di formazione hanno abbandonato le competenze distintive che le rendevano uniche. Questo ha portato a una standardizzazione dei corsi, privando le imprese e i lavoratori della formazione su misura e altamente specializzata. Immaginiamo ad esempio una società di formazione un tempo riconosciuta per corsi di gestione del cambiamento organizzativo. Con la corsa alla partecipazione degli avvisi, questa società decide di ampliare la sua offerta per accedere a una maggiore quantità di finanziamenti. Di conseguenza, i corsi specializzati precedentemente offerti vengono diluiti per abbracciare una gamma più ampia di argomenti, come la gestione del tempo o la comunicazione interpersonale. Questo comporta la perdita delle competenze distintive rendevano la società specializzata e priva imprese e lavoratori di formazioni su misura e altamente specializzate. Il risultato è un panorama formativo omologato, lontano dall'eccellenza su cui dovrebbero puntare le iniziative di formazione aziendale.
  • Decisioni basate sui finanziamenti, non sulle esigenze formative reali. Le aziende, consapevoli della disponibilità di finanziamenti, sono spinte a investire nella formazione basandosi principalmente sui bandi ai quali possono partecipare, piuttosto che sulle reali esigenze formative dei propri dipendenti. Questo approccio genera una serie di corsi spesso inutili o poco rilevanti per il contesto specifico dell'azienda e le competenze effettivamente necessarie. In sostanza, l'obiettivo di ottenere finanziamenti prende il sopravvento sulla formazione mirata e su misura. Questa distorsione, a lungo andare, compromette la qualità complessiva dell'investimento in formazione e di conseguenza, l'efficacia nell'arricchire le competenze dei dipendenti. Prendiamo per esempio un’azienda che opera nel settore manifatturiero. Attirata dai finanziamenti offerti dai Fondi Interprofessionali, l’azienda decide di investire in un corso di formazione introduttivo sull’intelligenza artificiale. Il risultato è che i dipendenti, si ritrovano a seguire un corso che, sebbene possa essere interessante, è poco adatto alle esigenze specifiche dell'azienda. 
  • Esagerazione delle esigenze formative per ottenere più finanziamenti: Per competere nella corsa ai finanziamenti, molte aziende esagerano le proprie esigenze formative, mutando il quadro delle autentiche necessità e contribuendo ad una sorta di inflazione nel settore della formazione aziendale. Questa pratica ha generato una proliferazione di corsi che, anziché concentrarsi sulla qualità e la rilevanza, mirano principalmente a soddisfare i criteri finanziari stabiliti dai bandi. Il risultato è un panorama formativo dove la quantità di corsi proposti prevale sulla loro efficacia intrinseca, compromettendo la qualità complessiva dell'offerta formativa.

In altre parole si rischia, ad esempio, di avere Project Manager che conoscono benissimo Power Point, ma che non sanno applicare Scrum ad un progetto software. 

La corsa frenetica verso i finanziamenti dei Fondi Interprofessionali ha avuto un impatto significativo sulla qualità e la specificità della formazione aziendale. La trasformazione delle società formative in enti generalisti ha portato a una perdita di specializzazione, indebolendo l'efficacia dei corsi offerti. È ora di riflettere sulla direzione intrapresa e riformulare il sistema affinché la formazione torni ad essere un motore di crescita, di innovazione e competenza per le imprese e i lavoratori, piuttosto che un mero veicolo per ottenere finanziamenti.

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